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Mito e poesia visiva in Mostra al Caff La Cit.

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 Il mito, i miti abitano in questi giorni un angolo del Caffè Libreria La Citè, nello storico quartiere di San Frediano a Firenze. L’occasione è la Mostra “Il mito, oggi” progettata da Roberto Mosi e Enrico Guerrini, aperta dal 12 al 22 aprile. Le linee del progetto: “ogni mito che ci è stato tramandato, ha qualcosa da dirci. Contiene domande, ci provoca, specie se siamo capaci di coglierne anche la sua proiezione nell’attualità”.

    Il progetto si materializza in questo angolo de La Citè - fra i divani, il pianoforte, gli scaffali dei libri - con figure di eroi, di personaggi che “escono” dalla Raccolta Luoghi del mito (R. Mosi, ed. Lieto Colle), prendono forma in disegni, immagini fotografiche, manichini, invasi da grappoli  di versi, di parole, disseminate ovunque.

    Si colgono subito alcuni temi. In particolare, il richiamo: al bosco sacro di Diana, regina delle selve, e alla spasmodica ricerca del Ramo d’oro; alla figura di Ulisse, un viaggiatore di oggi alle prese con ritardi e ripetuti approdi serali nella sua dimora - ogni sera Ulisse/ torna ad Itaca – dove solo il gatto Arturo saluta /il ritorno, la coda ritta, mentre Penelope “già dorme, stizzita”; ad Orfeo, che con il suo canto trasforma la città di Firenze, impegnata – con Euridice “alla guida di Cerbero” - nello scavo di una galleria infernale sotto la città; a Ermes “dai calzari alati”,  che immette nella rete telematica una caterva di messaggi a favore (o a danno) dei milioni di frequentatori di blog; alla figura, infine, enigmatica e poliedrica del Labirinto (“Labirinto miraggio”).

     E’ immediata la domanda: la Mostra con questo incrocio di linguaggi, aggiunge valore alla narrazione poetica? E’ valido questo percorso ispirato alle suggestioni della poesia visiva? La risposta è affidata ai curiosi che si affacceranno a questo angolo de La Citè.

    Giuseppe Panella, all’apertura dell’incontro, ha illustrato in modo magistrale il filo rosso sull’attualità del mito, che lega la ricerca poetica di Roberto Mosi. Diana Battaggia, direttrice editoriale di Lieto Colle, ha sottolineato l’originalità sia del libro Luoghi del mito, nel quadro del ricco catalogo della casa editrice, sia dell’incrocio dei linguaggi, quello propriamente poetico e quello, pittorico, di Enrico Guerrini.

    Luoghi del mito” – è stato ricordato - compone,con gli altri libri di Roberto Mosi che l’hanno preceduto, una sorta di quintetto poetico sul percorso del poeta all’interno dei luoghi ( siano essi intesi come spazi geografici, non luoghi, mentali, interiori, onirici, culturali): sembra contenerli tutti, aggiungendo nuove tappe, nuove occasioni di conoscenza, nuove mappature culturali e, allo stesso tempo, creando una circolarità di motivi ed umori, secondo un progetto consapevole, circolare di scrittura.  La Mostra de La Citè riprende in modo fluido questo movimento, aggiungendo, nuovi valori nella ricerca affidata all’incrocio di mezzi espressivi diversi, secondo i possibili accordi della poesia visiva.

        Con André Breton e Paul Éluard (Notes sur la poèsie, in "La Rèvolution surrèaliste", AA. VV., n. 12, 15 dicembre 1929, pagg. 53-55) è possibile dire: “La poesia è il contrario della letteratura. Essa regna sugli idoli d'ogni specie e sulle illusioni realiste; salvaguarda felicemente l'equivoco tra il linguaggio della "verità" e il linguaggio della "creazione".

 

* Lev S. Vygotskij, Pensiero e parola, in Pensiero e linguaggio, (Mosca-Leningrado 1934) Universitaria-La Barbèra, Firenze, 1934


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